Dal villaggio di Tagor i contadini rientravano alle loro case guardando il sole tramontare sulla cima degli alberi dell'enorme foresta vicina.
Due bambini, Lothar e Samir, avevano appena finito di giocare, e stavano tornano alla loro casa.
Non erano fratelli, anche se abitavano insieme da ormai 4 anni. Da quando, cioè, il padre e il nonno di Lothar sono partiti per chissà dove. Lui e sua madre Gilda andarono ad abitare a casa di Samir, ospitati dai suoi genitori Alfred e Nora.
Lothar aveva i capelli castano chiaro, quasi arancioni al riflesso rosso del sole. Quelli di Samir erano neri, Samir era poco più alto di Lothar, anche perché aveva 11 anni e Lothar solo 10.
Arrivati davanti casa, una costruzione con muri bianchi e dall'aspetto ben curato, con due piani e dei balconi al piano di sopra, i bambini andarono a lavare le macchie di terra che si erano procurati giocando e correndo durante il pomeriggio.
Entrati in casa andarono al piano di sopra, nella loro stanza, per asciugarsi. Avevano già deciso cosa fare: aspettare che tornasse il padre di Samir nella sala da pranzo. Accanto ad essa c'era la cucina che a quell'ora ospitava sempre le due madri, Gilda e Nora, intente a preparare la cena. Poteva capitare che qualcosa uscisse prima del dovuto, ma purtroppo non fu cos' quella sera.
Quando arrivò Alfred, un uomo magro e alto con capelli nerissimi e piccoli occhiali sulla punta del naso, la cena era pronta. Alfred salutò sua moglie, una donna dai capelli castano scuro e dagli occhi verdi di una sfumatura particolare che Lothar non si stancava mai di fissare. Sua madre invece era bionda e aveva gli occhi azzurri. A Lothar piacevano anche i suoi, ma lo strano colore degli occhi di Nora lo incuriosiva. Dopo aver salutato anche Gilda e aver spettinato i bambini, Alfred si sedette a tavola, e lo fecero anche le due donne quando ebbero finito di servire il cibo.
A cena Samir si divertiva a fare dei giochi e degli scherzi per far ridere Lothar, per l'esasperazione di sua madre, e Alfred parlava dei suoi pazienti, ignaro che quando non ci fosse, i suoi argomenti condivano i pettegolezzi che Gilda e Nora scambiavano con le loro amiche.
Un'altra cena era dunque finita, quindi un altro giorno.
L'ultimo giorno.
Prima che la vita di Lothar cambiasse per sempre.

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